Centuripe

centuripe panorama

Lo svincolo di Catenanuova, sull’autostrada Catania – Palermo, conduce, dopo aver percorso circa 15 chilometri, a una delle più antiche, e un tempo potenti, città della Sicilia centrale: Centuripe.
Il paesino, oggi tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione, è stato, nel lontano passato, un luogo strategico di comunicazione tra la piana di Catania e le montagne dell’interno. Ciò spiega perché Centuripe godette di una notevole prosperità economica.

Storia di Centuripe

La visita alla città e al suo patrimonio archeologico è una tappa imprescindibile per chi vuole conoscerne i fasti. I cospicui reperti che vanno dall’VIII sec. a.c. al Medioevo, che verranno in un prossimo futuro esposti nel moderno edificio del Museo Archeologico, sono per ora “immagazzinati” in alcuni locali del Municipio, dove solo parte di essi è visibile. Le grandi tombe a camera di Piano Capitano testimoniano la presenza di popolazioni sedentarie nel territorio di Centuripe già dall’VIII secolo a.c. Ma la città è emersa in tutto il suo splendore nel periodo ellenistico: i ritrovamento risalenti a questa epoca mostrano una Centuripe perfettamente integrata in quel mondo. I resti monumentali più imponenti, comunque, risalgono all’età romana: importanti edifici pubblici e statue in marmo anche di grandi dimensioni danno la misura del potere e dell’egemonia che Centuripe aveva raggiunto sotto l’impero dei Cesari. Un fatto archeologicamente rilevante, perché ha consentito la preservazione dell’intero patrimonio, è stato la completa distruzione della città, tra il 1267 e il1270, e la successiva ricostruzione avvenuta circa tre secoli dopo. Questo passato glorioso lo si può rivivere interamente percorrendo le strade di Centuripe, dove si possono ancora scorgere colonne o altri resti di una realtà millenaria.
Il materiale più interessante, finora emerso dagli scavi archeologici è custodito nel museo della città. Consigliata è inoltre una visita ai ruderi del Castello di Corradino, edificato su un edificio romano di età imperiale e, fuori paese, lungo la strada che porta a Troina, un altro castello, quello di Borgo Carcaci. Centuripe è nota anche all’estero per le “copie” di vasellame e manufatti ellenistici.

Le Terme Romane di Centuripe

BORGO CARCACI

Posto a nord-est  del territorio comunale, ai margini del fiume Simeto, costituisce un importante occasione di intervento ancor più per l’importanza storico-artistico del sito.L’intervento si inserisce nel progetto di creazione di un parco a livello intercomunale, che si propone come elemento quadro per lo scopo prefissato. Costeggiando il fiume Simeto in corrispondenza del ponte Maccarrone, si avvicina verso Troina, si può ammirare il ponte -acquedotto, costruito nel sec.XVIII dal principe di Biscari, che fu considerato come una delle meraviglie della Sicilia. Poco oltre si arriva al borgo con il castello e la chiesa ma più avanti abbiamo il cosiddetto ponte dei Saraceni, ovvero ponte grande. Questo realizzato intorno al 1100, questo ponte forse ad unica luce ed in pietra lavica, oggi con due archi, quello centrale più grande, a sesto acuto e con intercalaredi pietra bianca e nera. Carcaci se ne contavano 24, che ci fa supporre non molto superiore alle 200 unità. Nel 1747- 48 si può conoscere con esattezza la somma degli abitanti il numero 154. Nel 1798 gli abitanti erano saliti a 251 ma discesero quasi subito e nel 1844 erano soltanto 114. Il patrimonio del comune di Carcaci fu costituito dal Duca Vincenzo Paternò Castello nel 1735. Già a quell’epoca il borgo, nella sua attuale configurazione urbanistica estiva.

Etna da Carcaci
Di Archenzo – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2276107

 

Ad una decina di chilometri da Centuripe, percorrendo la strada statale 575 da Catania ad Adrano e oltrepassato il Simeto, s’incontra uno slargo quadrato con gli angoli smussati, i cui assi di simmetria sono costituiti dalle strade che si inoltrano nella campagna. Questa specie di piazza è metà delimitata da case rurali ben allineate; agli angoli, i resti di portali delle esuberanti cornici barocche. Delle quattro strade, quella in direzione sud-est si conclude e scenograficamente contro una piccola chiesa a pianta centrica posta qualche metro più in alto del piano stradale; ai lati della strada, una sequenza di costruzioni ad univoca elevazione, tutte uguali, esalta la forte simmetria di quello che appare come un piccolo borgo dal rigoroso impianto planimetrico: è il nucleo abitativo dell’ex ducato di Carcaci. La vicinanza ad un’importante arteria di comunicazione ( la ”regia trazzera” che da Adrano conduceva a San Filippo di Agira, e da qui si dirigeva a Palermo.), l’abbondante presenze di acque dovuta ai fiumi Simeto e Troina, fecero di Carcaci un feudo ambito dalle famiglie aristocratiche siciliane. Il nome di questa località divenne titolo per uno dei più illustri catanesi: i Paternò Castello, che acquistarono la baronia di Carcaci nel 1718 per volontà di Vincenzo, barone di Bicocca. Con l’abolizione della feudalità nel 1818, il ducato di Carcaci divenne comune e fu aggregato a Centuripe (marzo 1876), la chiesa parrocchiale , dedicata a San Nicolò invece, fu unita alla diocesi di Nicosia. Il principe Ignazio Paternò Castello, nella seconda metà del ‘700, fece costruire un acquedotto con alte e imponente arcate sopra il Simeto: avrebbe consentito il passaggio dell’acqua dal fiume Policello al feudo di Ragona al fine di poter intraprendere la coltivazione del riso. Il ponte acquedotto Biscari o d’Aragona attraversa ancora oggi in senso ortogonale il Simeto nel punto denominato passo della Carruba, in contrada Cimino; si trova a meno di un chilometro dal bivio adiacente il ponte Maccarrone, attraverso dalla “statale” 121 e salendo lungo la strada per Carcaci. (fonte Comune di Centuripe)

 

Chiesa Madre Immacolata Concezione

Chiesa Madre Immacolata Concezione
Chiesa Madre Immacolata Concezione

Dalle notizie raccolte sembra che la chiesa madre di Centuripe dell’Immacolata Concezione, sia stata progettata intorno ai primi decenni del XVII secolo e aperta al culto verso il 1728. Tuttavia la facciata è stata ultimata solo nel XIX secolo, grazie al progetto di un architetto centuripino, Vincenzo Caruso. Risale, infatti, al 1808 la definitiva costruzione del campanile e la relativa deposizione della campana maggiore, fatta a Tortorici e delle altre due campane laterali deposte solo pochi anni dopo. Altre due più piccole fuse da una campana più grande, furono poste nel 1905, una delle due è priva di data. Nel 1747, sotto il pontificato di Papa Benedetto XIV, la chiesa venne elevata al rango di Collegiata.

 

Museo Civico di Centuripe

Museo Civico di Centuripe
Museo Civico di Centuripe

Il museo presenta materiale archeologico rinvenuto sul territorio, che permette di ricostruire la storia della città dalla preistoria al medioevo. Molti sono i reperti provenienti dalla antica città di Centuripe, tra i quali emergono splendide urne cinerarie, vasi policromi, statue in terracotta del III e II sec. a.C. e diversi crateri. Di grande effetto la sala centrale con le grandi statue in marmo rinvenute nell’edificio degli Augustali di età imperiale. Le ricostruzioni (plastici e disegni)degli edifici e dell’area, aiutano a contestualizzare gli elementi esposti. In un altro edificio, sempre parte del museo civico, è ospitata la “Collezione di antropologia culturale”. Via del Santo Crocifisso, 2 Tel. 093573079

Festa patronali a Centuripe

19 settembre: San Prospero
16 settembre: Santa Rosalia

 

 

Sito ufficiale Comune di Centuripe

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